

foto del prof. Argh (1902-1987)
Intervento tratto dalle lezioni tenutosi all'Universita di Carmagnola fra il 1979-1983 dal prof. Argh sulla geografia applicata
"Osservo tutto, non arrivo a nessuna conclusione. L’opposto dell’essere artistico, l’immobile per eccellenza, il più stupido di Dogville. Ragionamenti, conclusioni, congetture, critiche, crtitiche profonde, arrovellamenti, sintesi, unioni, soluzioni adeguate, soluzioni perfette. E’ semplice, la giustizia è una cosa semplice. Trovare il modo giusto, il giusto e il corretto, la giustizia, il pensiero che spolpa la questione, il pensiero che estrapola il reale è semplice, lo sanno fare in molti. Al contrario la produzione del reale è difficile, il creare è impossibile, giostrarsi con destrezza, armonia. Il più stupido di Dogville è l’uomo comune di oggi, forse di e da sempre. Gli indici di guida non sono quelli che pensiamo siano affidandoci ad una lettura esterna (troppo esterna!), non il Cattolicesimo, non Cristo, non è il liberalismo, non lo spirito progressista o conservatore, niente della politica attuale è roba buona, che peraltro non lo è mai stata. La politica si affaccia su Internet, la pornografia loha fatto anni fa. La politica è il fanalino di coda della civiltà. Il libro di Severino finisce in modo perfetto, il mondo vive nella corrente filosofica del divenire. Il divenire è il Dio di oggi; il momento, l’attimo vissuto con totale immersione e consapevolezza; si , in questo Freud sta dietro. Il divenire è il Dio attuale, e lo seguono tutti, tutti quelli che capiscono un qualcosa almeno. L’arte non esiste più, il mondo è un pianeta completamente artistico, la vita è espressione artistica, ciò che un tempo era considerata una sciccheria, oggi è la norma. Si è cercato il potere da sempre e si e cercato lo status sociale. Oggi è inverso: essere artisti, a tutti i costi. Siamo sei miliardi di artisti, è solo una questione di affermazione. Sai vivere nel divenire? No? Fottuto."
reazione di uno studente alla parole del prof.
"E’ pur sempre una religione, la più bella certo, la sottoscrivo, mi iscrivo alla congrega, ma non è per tutti. Questa religione ha alcuni presupposti: o il mazzo, o la passione, o l’emotività adatta. L’intelligenza serve per fermarti alla soglia, e spiare, nulla di più, l’intelligenza è un contentino, nulla di più. Il mazzo, la passione o l’emotività adatta, pur sempre una questione di mazzo. Quando l’umanità è riuscita a capire tutto, quando è riuscita a comprendere qual è il segreto della felicità, ha scoperto che il segreto è una questione di mazzo. Miller, Fromm, Cesare Giacobbe, Deleuze, Guattari, Severino hanno contribuito: lo sappiamo, il segreto è il divenire, il segreto! Ma l’insegnamento non serve a molto, l’insegnamento è lo stupefacente, è la droga momentanea, è la canna. La felicità una questione di mazzo, ecco tutto. Accettazione? Così la nuova Religione trova l’escamotage? Certo mazzo, ma la nostra religione accetta tutto, di tutto, e non solo di tutto un po'. Non è possibile, l’accettazione è un atteggiamento della fede, è ragionamento, nonostante si obbietta l’irrazionalità. E’ ragionamento nel senso che di fronte all’incognita (se non hai mazzo sei fottuto?) risolve la questione con il principio dell’accettazione. No, è fede, è finto. Si accetta solo quello che si può secondo le proprie possibilità, dopo c’è la reazione e, se è una reazione pensata con i crismi dell’intelletto è inutile, se è affrontata col magma vitale, invece è diverso, ma attenzione: è sottile la linea che separa la fede dalla vitalità. Miller non ha mai sofferto, forse? Miller ha avuto mazzo? Emotivamente dico. Insomma questa storia del divenire o ti apre le porte del vero paradiso o ti lascia al purgatorio. E infatti la differenza fra Valentine Henry Miller e Gilles Deleuze è tutta qui: vitalità (mazzo) contro fede (intelletto). La filosofia è la stessa ma uno la vive, l’altro la pensa, che fosse il pensiero il reale opposto della vitalità, che fosse il pensiero la più reale manifestazione della morte? Ma cristo, datevi al punk!"
(Una pioggia di applausi scoppia nell'aula magna, i ragazzi si abbracciano, piangono, mettono in atto l'a,b,c e la zeta del pompino)
4 commenti:
..beh..in parte d’accordo col prof.Argh…ma non in tutto..
.. “Quando l’umanità è riuscita a capire tutto, quando è riuscita a comprendere qual è il segreto della felicità, ha scoperto che il segreto è una questione di mazzo”
…beh…questione di mazzo…potrebbe essere anche questa una soluzione….e non starò qui a dire la mia su questa gradita..o meno gradita soluzione…ma vado a prima della domanda stessa..il che prevede che a un certo punto ci si trovi di fronte all’ostacolo o chiamiamolo“obiettivo”….
MISSION:”l’umanità deve capire tutto”
..beh è qui che io non mi voglio fermare…e non..semplicemente evitando il suddetto argomento-obiettivo facendolo passare per un interrogativo senza risposta dell’umanità…ma semplicemente non considerandolo come interrogativo…come cosa da risolvere per cui è necessaria una risposta…No!..niente di tutto ciò…non dobbiamo capire…non dobbiamo volere capire…ma perché mai poi?...dobbiamo per caso eventualmente generalizzare la regola stilando un bel X regole per la felicità…come ha già fatto qualcuno in passato?..se non mi sbaglio erano 10..
Per carità però…non fatemi seguace anche a me della religione dell’Accettazione…no.. no!..non sottoscrivo…non mi iscrivo alla congrega!!....io non accetto niente…perché niente mi è “donato””presentato””messo di fronte””portato””regalato””rubato”…da dover scegliere se accettare o meno…se fosse così….beh chiaramente ci sarebbero reazioni….ma se invece provassimo a non vederla con l’ottica dell’accettazione?...forse neanche avremmo le citate REAZIONI.
E non è un semplice “vivere nel divenire” perché io il divenire non lo sento…non lo sento come qualcosa che mi scivola addosso..e io decido se considerarlo o meno…se accettarlo o meno…e forse perché ci sono anche io nel divenire..ed andiamo di pari passo?..boh..devo rispondere per forza?...non posso dirvi qual è la radice quadrata di 81?..questo posso farlo..e mi interessa farlo…mentre il resto…beh…non so quanto sia necessario saperlo…
…guardiamo la risultato non al perché..
C'è un problema: il post si occupa di un altro argomento che quello sottolineato da te.
La questione dell' "obbiettivo" è solo una tua interpretazione, nel post non se ne parla: la parte che recita : "Quando l’umanità è riuscita a capire tutto, quando è riuscita a comprendere qual è il segreto della felicità, ha scoperto che il segreto è una questione di mazzo" non riferisce ad un obbiettivo da raggiungere ma servirebbe per sottolineare la presenza della Fortuna come condizione necessaria al Gaudio Eterno.
Non si tratta di elencare principi da mettere in pratica ma di stabilire la (eventuale) relazione tra Fortuna e Intelligenza, tra Mazzo e Fede, tra Pensiero e Morte, e sopratutto tra Fede e Vitalità.
Quando parlo dell'Accettazione è sempre per sottolineare l'importanza della Fortuna.
L'obbiettivo non è posto mai da nessuno, forse Fromm e Deleuze effettivamente spianano la strada ed infatti pongo alla fine del post come Deleuze portavoce del Pensiero (morte) contrapposto al Miller ma obbiettando a questo di essere solo fortunato.
w la fica
Concordo su quanto una buona dose di mazzo sia fondamentale per un'ottima esistenza, ma c'è qualcosa che comunque si affianca di pari passo e anzi permette di aprire nuove 'porte della Fortuna', porte che, immaginando il destino come un continuo girare di sentieri, senza questo requisito fondamentale non si sarebbero mai presentate al nostro cospetto. Ebbene questo requisito è forse una conseguenza dell'insegnamento, il famoso stupefacente. La Conoscenza è quel che permette di far girare la ruota della Fortuna. Escludendo la Conoscenza dal gioco dei ruoli così creato si può certo fare affidamento sul mazzo, ma i risultati concreti che ne verrebbero tratti sarebbero solo
un'infinitesima parte di ciò che l'infinito offre. E qui si ritorna al divenire, un divenire controllato, ma ahimè controllato da sè stessi e basta, poichè la Conoscenza è una scelta, e la scelta del percorso è demandata all'io. Quindi Fortuna relazionata alla Conoscenza Scelta possono portare al proprio cospetto una porta delle meraviglie così come la solita cantina.
Hmm più tardi rileggerò cosa ho scritto
Senza Fisting non c'è amore
Eccomi qui….a sproloquiare su ciò che penso della relazione tra:fede/intelletto Vs vitalità/mazzo…e ancora, e forse + importante, sulla tesi del divenire….mostro che ha distrutto le menti….
Questo mondo è certamente basato sulla tesi del divenire…ma l’essere umano,quello vero,non può che andare controcorrente. Il divenire è costruttivo?il rincorrere sempre qualcosa è costruttivo?l’azione è costruttiva?la realizzazione è costruttiva?...è una corsa…il divenire è una corsa e basta…
Il vero essere umano ,invece, va controcorrente…non corre…ma non indietreggia neanche…osserva!il vero essere umano è fermo, in un angolo di mondo e osserva questo continuo rincorrere…osserva l’essere frenetico da un’angolazione perfetta,osserva e sorride...il suo è un sorriso di salvezza.
Il vero essere umano pensa… fa “Ragionamenti, conclusioni, congetture, critiche, crtitiche profonde, arrovellamenti, sintesi, unioni, soluzioni adeguate, soluzioni perfette.”…vi domandate a cosa porta questo?a nulla!!…nulla di nulla….
Di chi è la tesi per cui il divenire è Bene, e l’immobilità è Male?chi l’ha decisa questa cosa?...solo perché la maggior parte degli esseri umani sono presi dall’idea del divenire, del fare…solo x questo Loro sono i vincenti?e chi ha stabilito la soglia che divide i vincenti dai perdenti?...cos’è un vincente? cos’è un perdente?...chi lo ha deciso?....la massa…il potere….la religione…le istituzioni in generale…
Chi è il vincente?il vincente è una persona efficiente,capace di “creare”, di mettere in pratica , di muoversi, di correre…il vincente non muore. Chi è il perdente?il perdente è colui che sta fermo, che osserva, che pensa che fa “ragionamenti, conclusioni, congetture, critiche, crtitiche profonde, arrovellamenti, sintesi, unioni, soluzioni adeguate, soluzioni perfette.”, il perdente è colui che NON accetta , il perdente è già morto.!
Ma proviamo ad andare oltre…oltre ciò che ci è stato dato,insegnato,se provassimo ad osservare con i nostri occhi tutto ciò…se provassimo ad eliminare tutte le barriere che dalla nascita abbiamo appreso…se provassimo a cercare il senso solo in quello che sentiamo, allora forse la questione viene ribaltata…è il divenire ad essere distruttivo…ed invece l’immobilità alimenta l’essere umano…la sua essenza…! A cosa serve la praticità?..e xkè mai non dovrebbe servire a nulla l’immobilità?...xkè mai il pensiero, che è poi ciò che ci distingue dalle bestie, è considerato così inutile?...forse xkè ciò che esso produce non è visibile e noi viviamo in un mondo fatto di cose materiali…forse è xkè non serve alla materialità delle cose…ma senza alcun dubbio serve all’essere umano, a quello vero…a quello per cui la morte è il NON pensiero, il divenire…la costruzione.
Cosa mi spinge a dire che il vero essere umano sia questo?beh, l’essere umano è spinto naturalmente verso la distruzione…nel senso che il nostro stesso corpo è nato per autodistruggersi…(nascita, crescita,invecchiamento e morte)…il suo processo naturale non viene accettato e per questo, grazie all’intelligenza , ha creato la teoria della creazione…del divenire eterno,immortale…*(cosa molto + pratica da comprendere se si pensa che il maschio è + creativo della femmina x il semplice fatto che la donna è per sua natura “creatrice”)…La teoria del divenire spegne il pensiero…perché stiamo parlando di un divenire materiale …di un “fare”…non di un “essere”…e per “essere” intendo sempre” l’essere consapevole”…l’essere consapevole è dato solo dal pensiero…ed il “mazzo” sta in questo…Tutti possono “fare”…tutti possono creare qualcosa di materiale…pochi possono fermarsi ad osservare in quell’angolo di mondo a fare “ragionamenti, conclusioni, congetture, critiche, crtitiche profonde, arrovellamenti, sintesi, unioni, soluzioni adeguate, soluzioni perfette.”…..l’intelligenza è una questione di mazzo…la vitalità è una questione di scelta obbligata…l’intelligenza ha scelto l’immobilità…la vitalità non poteva scegliere altro che se stessa…l’immobilità è la reazione pensata ad un mondo non accettato in quanto non rappresentante della propria sensibilità….il divenire è la reazione vitale ad un se stesso non accettato in quanto non consapevole ed una sublimazione del pensiero umano riversato nella praticità….
Il vitale è felice
Il pensiero no
Ma il secondo ha il “mazzo”di poter scegliere….
Posta un commento